Benvenuti! Su questo blog trovate tutto quello che ci può servire nel lavoro quotidiano a scuola. Nei tag inserisco l'anno e il modulo di riferimento, attenzione a scaricare solo i materiali aggiornati. Ci saranno link, compiti, dispense, ma anche materiale che semplicemente trovo interessante e riguarda gli argomenti trattati a scuola. Buon lavoro a tutti!
Parlando con i miei studenti del tema argomentativo è emersa una domanda molto interessante: "E se sulla traccia data io non so nulla?" Il tema argomentativo come è inteso a scuola contiene in sé un paradosso: devo esprimere convintamente un'opinione e motivarla con profusione di argomenti... ma non scelgo io su che cosa. Vista così, è una cosa molto diseducativa, o un mero esercizio da sofisti della parola: buona norma di cittadinanza sarebbe infatti esprimersi solo sulle cose che si conoscono. In effetti, al di fuori dei temi in classe, è bene esercitarsi ad argomentare associandovi la ricerca di informazioni, di dati, di conferme precise alle cose che si ricordano vagamente.
In realtà nella prima prova scritta dell'Esame di Stato post-riforma questo problema è mitigato dal fatto che c'è un testo da cui partire, da analizzare e a cui riferirsi quando si scrive, e una discreta varietà di tracce. Rimane però vera una cosa: anche per fare una buona prima prova bisogna studiare, leggere, informarsi il più possibile, anche perché i riferimenti alle esperienze personali quando si è giovani sono per forza di cose piuttosto limitati.
Studiare le materie di scuola con un approccio sempre critico, personale, disposto all'approfondimento, al ragionamento, facendosi venire in mente analogie e parallelismi con gli altri argomenti è la base; in ogni caso un occhio all'attualità, almeno in quinta, è bene darlo: non potendo fare affidamento sui telegiornali e le notizie flash che troviamo sui social network (per i nostri scopi di comprensione reale de tutto inutili), vi consiglio di leggere i settimanali. Questa settimana mi sento di consigliarvi caldamente di acquistare il numero di Internazionale che ha questa copertina, uscito oggi. C'è davvero una ottima selezione di articoli di attualità che potrebbero essere utili per l'educazione civica e per l'esame, e un focus sulla situazione del mondo della cultura durante la pandemia.
PS: giuro no ho niente a che fare con la redazione di questo settimanale, non ho intenti pubblicitari :-)
L'assunto alla base dello studio di Educazione Civica nelle scuole è che la democrazia è una creatura fragile, che vive bene solo se i cittadini sono sono abbastanza consapevoli delle sue caratteristiche fondamentali e le condividono.
Per questo studiare i meccanismi psicologici che sono stati sfruttati nella storia dai totalitarismi e dalle dittature (ma anche dalle monarchie assolute) è fondamentale; ancora oggi gli stessi identici meccanismi sono cavalcati da politici con aspirazioni autoritarie in tutto il mondo.
La prima cosa importante che si ottiene studiandoli è capire che sono insiti nella nostra psiche di umani, probabilmente per motivi evolutivi, lo erano in passato e lo saranno in futuro: sono meccanismi irrazionali ancora presenti e quindi non si possono liquidare gli orrori del passato - guerre, campi di concentramento, razzismo, totalitarismi - come errori che mai più si ripeteranno, compiuti da persone più stupide o inconsapevoli di noi.
A partire dagli anni '50 si è sviluppata una branca della psicologia chiamata psicologia sociale, che studia cioè il nostro comportamento, la nostra psiche in relazione al gruppo, agli altri, al contesto in cui agiamo.
Qualche giorno a mi è capitato, durante una lezione online, di parlare con una mia allieva della Piccola Fiammiferaia, ricordando quante calde lacrime abbiamo versato da bambine su questa storia assolutamente straziante. Ne parlavamo a proposito di Pascoli credo, altro esperto in strazi, lacrime&affini.
Mi sono ricordata di questo video, che trovo davvero molto interessante e stimolante, perché offre una lettura metaforica della favola per bambini più triste del mondo (ok, forse se la gioca con Bambi, però è davvero un testa-a-testa) molto diversa dal solito. Ce la offre la filosofa Maura Gancitano dei Tlon
Per completare la panoramica sulla disinformazione vi presento alcuni strumenti utili.
1)Un grande classico, tradotto ormai in molte lingue, è il manuale di verifica (Verification Handbook), uno strumento completo al servizio dei giornalisti, ma che ovviamente possono usare anche i cittadini curiosi, soprattutto se sono a loro volta fonte di informazione in rete (attraverso i loro blog, canali youtube ecc.).
Si tratta naturalmente di una lettura piuttosto approfondita, perché è rivolta ai giornalisti. In ogni caso leggendola senza la pretesa di capire tutto può rivelarsi una esperienza interessante: è infatti ricca di link a servizi online di vario genere. Provate per esempio a vedere il capitolo sulla verifica delle immagini. http://verificationhandbook.com/book_it/
Vi propongo, sempre sul tema della disinformazione, tre articoli di Annamaria Testa, giornalista e di esperta di comunicazione, che trovate, insieme a moltissimi altri che vi consiglio caldamente, sul sito del settimanale Internazionale oppure sul suo sito Nuovo e utile
La realtà fuori di noi e quella dentro di noi In questo articolo, a metà tra la filosofia e la comunicazione, la Testa mette in luce il problema fondamentale della percezione soggettiva della realtà: ve lo propongo perché essere consapevoli di quanto sia facile crearsi convinzioni sbagliate è un ottimo punto di partenza per chi intraprende un percorso di studio. Studiare, ovvero allenarsi a pensare, è soprattutto allenarsi a cambiare idea sulle cose. Idealmente bisognerebbe tendere a giudicare meno e ascoltare di più; so di non sapere è il motto del vero studioso, e se so di non sapere più difficilmente mi lancio in giudizi su tutto e tutti, riconosco e rispetto la competenza altrui, e soprattutto sono pronto a riconoscere gli errori e a cambiare. Non solo, ma sono più curioso e non ci sarà lockdown che potrà davvero annoiarmi!
Baudelaire, Autoritratto sotto l'effetto dell'hascisc
Metto a disposizione i materiali per la seconda parte del Modulo 1, quelli sulla crisi del Positivismo. Ho aggiunto letture sul Titanic e sul terremoto di Messina che sono, appunto, letture, interessanti ma non da studiare. Seguiranno materiali su Pascoli e D'Annunzio per completare il primo modulo.Presentazione: le diapositive delle lezioni sul contesto storico, sulle tematiche del Decadentismo e su Charles Baudelaire.
La parte di Educazione Civica che tratterò prevalentemente sarà quella attinente alla "cittadinanza digitale"; nelle linee guida del Miur viene chiamato così uno dei tre snodi fondamentali della programmazione di educazione civica. La definizione ministeriale è molto ampia, visto che definisce cittadinanza digitale "la capacità di un individuo di avvalersi consapevolmente e
responsabilmente dei mezzi di comunicazione virtuali". All'interno di questo contenitore quindi svolgeremo il nostro programma scegliendo alcuni temi d'attualità e di impatto sulla nostra vita quotidiana.
Iniziamo con questo post con il problema della disinformazione: in una società complessa come la nostra avere fonti di informazioni sulla realtà e sui fatti è fondamentale per poter esercitare la capacità critica, di giudizio e di scelta che una democrazia richiede ai suoi cittadini.
Ecco il primo post del nuovo anno scolastico con i primi materiali del Modulo 1 - Il Positivismo e la sua crisi.
Vi raccomando di fare riferimento solo ai post nuovi, contraddistinti dall'etichetta 2020, altrimenti rischiate di studiare materiali diversi da quelli che vi chiederò.
Per aiutarvi nel ripasso finale prima dell'esame raccolgo qui le registrazioni dei commenti svolti a lezione ai brani che saranno oggetto d'esame.
Il materiale non è omogeneo perché si tratta di registrazioni effettuate in vario modo: da quelle fatte in classe da alcune allieve (che ringrazio tantissimo!) a quelle fatte durante gli sportelli di ripasso, a quelle svolte a distanza e già pubblicate sul blog, che vi ripropongo per la comodità di averle tutte insieme.
Se siete in difficoltà a impostare il commento del brano, vi consiglio di provare a seguire questo schema di massima (che spiego durante il commento alla poesia di Palazzeschi, che trovate sotto):
- Riconosco il brano: che cosa è, da che opera è tratto, di chi è;
- Faccio una rapida lettura in silenzio se non me lo ricordo perfettamente;
- Dico di che cosa parla, il contenuto preciso del brano in questione;
- Se è una poesia faccio anche qualche commento alla forma, agganciandomi allo stile dell'autore; se è un brano di un romanzo accenno rapidamente alla trama del romanzo;
- Espongo quali tematiche importanti dell'autore o del movimento si possono ritrovare nel brano (citando eventualmente dal brano e citando altri brani dell'autore);
- Se ho ancora tempo allargo lo sguardo all'autore in generale, al movimento poetico, al periodo storico, ad altri brani.
Elenco dei brani oggetto d'esame per tutte le quinte:
Eccoci con il materiale fondamentale per il programma di Cittadinanza e Costituzione da portare all'Esame.
Qui trovate una dispensa con brevi cenni storici sulla nascita della nostra Costituzione, e gli articoli scelti con il relativo commento. Vi è anche una immagine che spiega la struttura generale della carta, giusto per avere un'idea di dove sono posti gli articoli che studierete. https://drive.google.com/open?id=1QSo5eBSnsRr4AUsjaDX8P6TdOb76ZU82
Qui invece vi è una Costituzione commentata disponibile online sul sito di Mondadori education, dal quale ho tratto parte del testo, se aveste curiosità di vedere altri articoli.
Il tema è sterminato: qui possiamo solo accennare al problema, perché non è possibile oggi parlare di linguaggio responsabile, informazione corretta, contrasto al linguaggio d'odio, senza confrontarsi con "l'elefante nella stanza", ovvero la discriminazione di genere.
Il dato storico è ineludibile: le donne hanno avuto fino a agli anni Sessanta un ruolo sociale nemmeno paragonabile a quello maschile, e andando indietro nel tempo l'impostazione maschile della società ci porterebbe a parlare delle radici greco-romane e cristiane medievali della cultura europea... troppo lontano per i nostri scopi.
Qualche data recente invece può rendere meglio l'idea:
Nel 1946 le donne votano in Italia per la prima volta, al referendum del 2 giugno.
Nel 1963 si vieta il licenziamento della donna a causa del matrimonio e si dichiara che le donne possono accedere a tutte le cariche e gli impieghi pubblici;
Nel 1974 un referendum sancisce la legittimità della legge sul divorzio
Nel 1975 si approva il nuovo diritto di famiglia che pone fine alla superiorità del marito sulla moglie sancita per legge
Nel 1978 un referendum sancisce la legittimità della legge 194, che consente alle donne di abortire legalmente entro certi limiti e di essere assistite
Nel 1981 viene abolito dal Codice Penale l'attenuante del delitto d'onore e il matrimonio riparatore
Nel 1996 lo stupro viene considerato reato contro la persona e non contro la morale
Nel 2009-2013 si introduce il reato di stalking e una serie di norme contro la violenza domestica e il femminicidio.
Nel 2019 (legge n° 69 in vigore dal 9 agosto, denominata "Codice Rosso") aggiunge diverse novità contro i crimini di violenza domestica e di genere, introduce nuovi reati (tra cui il revenge porn), inasprisce pene, cerca di accelerare i procedimenti e rendere le pene più certe ed efficaci.
Bisogna notare le date: ci sono conquiste così ovvie e di buon senso recentissime.
La legislazione ha una doppio ruolo: segue i cambiamenti della società e li promuove allo stesso tempo. In ogni caso i retaggi culturali si sedimentano nella mentalità delle persone, negli usi, nella morale talmente a fondo che il cambiamento è per forza lento e, anzi, a volte può portare fiammate di reazione, anche violenta.
Il linguaggio quindi è espressione conscia e inconscia della cultura di una nazione, e la riflette, e la lingua italiana porta ancora i segni della discriminazione delle donne.
Per questo è fondamentale mettere attenzione alle parole che si usiamo, rendersi consapevoli che non sono mai casuali e che il modo in cui parliamo è una scelta di campo, contribuisce a creare cultura.
Rivediamoci il discorso di Paola Cortellesi al premio David di Donatello del 2018:
Notevole vero?
D'altronde la dimostrazione di come sia sedimentata nel linguaggio la discriminazione si ha attraverso un semplice esercizio, che potreste sperimentare anche voi con chi avete vicino:
1) chiedete alla vostra cavia di pensare a un uomo che odia, a qualcuno che ha fatto un torto insopportabile e di pensare tre insulti;
2) chiedete ora di pensare a una donna altrettanto odiosa e di pensare altri tre insulti per lei.
3) Analizzate insieme il significato dei primi tre e dei secondi tre: salvo rare eccezioni gli insulti rivolti alle donne riguardano sempre la sfera sessuale o l'aspetto fisico; se anche gli insulti rivolti all'uomo riguardano la sfera sessuale, sono quasi sempre rivolti a mettere in dubbio la sua mascolinità o la sua eterosessualità, quindi in realtà confermano il pregiudizio.
Riepiloghiamo tre temi caldi che riguardano il linguaggio e la discriminazione di genere:
1) Il dibattito sui nomi di professioni declinate al femminile: l'emancipazione ha portato le donne ad accedere a cariche politiche e professionali prima rigorosamente destinate agli uomini. Per questo non siamo abituati a declinare al femminile alcuni nomi quali ministro, magistrato, sindaco, avvocato ecc. Pensate quanto invece non ci suonino affatto strani i nomi femminili quali operaia, contadina, cameriera ecc. Insistere per usare articoli femminili e declinazioni al femminile "alla pari" per esempio ministra o avvocata è una battaglia culturale per svecchiare la lingua italiana e inserire nella normalità il fatto che anche le donne possano fare questi lavori.
Chiara in proposito l'opinione dell'Accademia della Crusca, che torna più volte sull'argomento, per esempio: Infermiera sì, ingegnera no? https://accademiadellacrusca.it/it/contenuti/infermiera-si-ingegnera-no/7368
2) La narrazione mediatica della violenza di genere: questo è il tema più drammatico. I femminicidi sono l'unico tipo di omicidio che non accenna a calare negli ultimi dieci anni, e si mantiene sulla spaventosa cifra di circa una donna uccisa ogni 2 giorni. Anche sull'uso di questa parola c'è stata polemica: in realtà la parola femminicidio serve perché indica che le donne vengono uccise in quanto tali, e non per altri motivi; nella maggioranza dei casi dal partner o ex partner. E' un fenomeno dai numeri enormi e senza una parola apposta, non può essere messo in risalto e combattuto, si mescolerebbe nelle statistiche con tutti gli altri episodi di violenza e di omicidio.
Il dibattito oggi è tra chi nega che esista un problema culturale dietro la violenza e il femminicidio e ritiene che siano casi di "follia", "raptus", casi singoli e non paragonabili, e chi invece ritiene che vi sia alla base un problema culturale e che questi delitti si assomiglino tutti.
I giornali purtroppo ne parlano quasi sempre con termini che sottintendono la prima ipotesi, come tragedie inspiegabili, conseguenze del troppo amore, o di condotte provocanti delle donne:
Non meno grave è in alcuni casi il racconto dei casi di stupro (e ancora più spesso di molestia): malgrado per legge sia violenza contro la persona, ancora oggi (novembre 2020) si trovano abominevoli commenti giornalistici al riguardo, talmente degradanti per la vittima che possono essere considerati una seconda violenza. In genere ruotano attorno a tre concetti, sempre quelli: fanno capire che la vittima ha una parte di colpa (ha provocato, ha bevuto, è andata apposta a quella festa, che ci faceva in giro, come era vestita, ecc); paragonano lo stupro al sesso consenziente, negando il fatto che si tratti di due atti completamente diversi, e infine compiono un secondo stupro indugiando morbosamente sui dettagli del corpo della donna, della violenza, dei vestiti ecc. come se invece che di un crimine violento si trattasse di un'impresa erotica. Un esempio.
3) Hate speech contro le donne:
Ultimo fenomeno tristemente sempre agli onori delle cronache è il discorso d'odio rivolto in modo specifico verso le donne. Personaggi in vista o donne comuni, statisticamente il fenomeno delle ondate di odio sui social media riguarda soprattutto le donne. Probabilmente il sessismo si "sposa bene" con l'aggressività dei cosiddetti "leoni da tastiera": le donne vengono prese di mira non solo e non tanto per le loro idee ma direttamente in quanto donne.
Vengono insultate per il loro aspetto fisico, dai capelli ai vestiti (fenomeno talmente comune da avere un nome in inglese: body shaming); vengono aggredite sessualmente augurando loro ogni genere di violenza (si parla di stupro virtuale), si innescano fenomeni di "branco" nei quali perde importanza il motivo effettivo dell'odio.
Vi rimando ad alcuni articoli che fanno riferimento solo ai casi più recenti:
Processo per stupro, documentario del 1978 su un vero processo per stupro, che segnò il dibattito sulla legge contro lo stupro: si dimostra come era uso colpevolizzare la vittima durante il processo: https://www.youtube.com/watch?v=ZNvxfxZSUfI
Comizi d'amore di Pasolini, inchiesta del 1963 sui costumi sessuali degli italiani che ha fatto la storia: https://youtu.be/LSkOnp7Lt-Y
Secondo punto della nostra breve panoramica sull'uso responsabile del linguaggio: dopo aver analizzato in generale le possibili forme della disinformazione, in crescita esponenziale grazie all'emergenza covid19, concentriamo la nostra attenzione su un drammatico fenomeno molto diffuso nel nostro paese: il linguaggio d'odio, o discorso d'odio
E' un argomento vasto e già molto analizzato, cercherò qui solo di farvi un breve compendio; il linguaggio d'odio inoltre si intreccia spesso e si sovrappone, come vedremo, con il linguaggio sessista contro le donne, diventando una delle forme più diffuse di "gogna mediatica".
Il linguaggio d'odio
Il problema del linguaggio d'odio e degli insulti sessisti è esploso con i social media, ovvero con la possibilità da parte degli utenti di commentare notizie, di condividerle nei social network, di crearle con pochi click associando video, immagini e testi. La tendenza al facile giudizio sugli altri, al gossip, alla crudeltà verso persone che non si conoscono, già ovviamente preesistenti, hanno avuto dalle tecnologie un'incredibile rampa di lancio: adesso il fenomeno dello hate speech nelle sue varie forme ha dimensioni che stanno preoccupando anche le istituzioni, anche perché rappresenta una distorsione dei meccanismi democratici della libertà di pensiero e di parola.
La violenza che si può riversare sui privati cittadini o sulle personalità pubbliche da un momento all'altro è spaventosa: anche se non si trasforma in una violenza fisica, l'aggressione attraverso i social media ha un impatto psicologico altrettanto devastante, e ha portato in più di un'occasione anche a gesti estremi.
Guardate questo breve video di VoxDiritti:
Questa ricerca su larga scala riguarda solo Twitter, ma ve ne sono di analoghe per altri social media.
Alcuni numeri del fenomeno per esempio sono dati da questa ricerca di ParoleOstili
Il fenomeno è alimentato non solo dalla facilità con cui si propaga, immediatezza che non stimola la riflessione, ma anche dal meccanismo psicologico che fa cadere la naturale inibizione ad aggredire gli altri quando siamo "protetti" dalla distanza, dal filtro delle tecnologie. In pratica non si percepisce l'altro in tutta la sua interezza di essere umano e contemporaneamente abbiamo l'illusione di essere inattaccabili perché agiamo dalle nostre case, scrivendo su internet e non parlando di persona.
Oggi si cerca di arginare il fenomeno da più parti, e tentando più approcci:
1) Uno di questi è appunto inserire Cittadinanza e Costituzione come una materia a parte nell'Esame di Stato, sapendo che in questo modo si costringono le scuole a dare più rilievo a questa disciplina trasversale. Probabilmente dal prossimo anno si chiamerà Educazione Civica e sarà anche una materia con un'ora alla settimana e un suo voto in pagella in tutte le scuole. Qui potete trovare un articolo di una rivista specializzata in scuola che riassume quanto sappiamo fino ad ora sui contenuti e le modalità.
2) Su iniziativa della senatrice Liliana Segre è stata istituita il 29 ottobre 2019 una Commissione parlamentare contro il razzismo e l'antisemitismo, che si occuperà di stimolare l'azione legislativa e la sensibilizzazione su questi temi e vagliare le proposte di legge da portare in parlamento. Liliana Segre, divenuta senatrice a vita nel 2018, è incredibilmente stata a sua volta vittima di una mostruosa campagna d'odio, con più di 200 messaggi al giorno con minacce di morte.
La notizia dell'istituzione della Commissione Segre: https://www.fanpage.it/politica/nasce-la-commissione-contro-i-fenomeni-di-odio-voluta-da-liliana-segre/
3) Ci sono iniziative culturali promosse da istituzioni come l'ordine dei Giornalisti, la Presidenza della Repubblica ma anche sponsorizzate da ditte private, come quella di ParoleOstili: ParoleOstili ha redatto un manifesto contro l'odio in rete che mira a diffondere consapevolezza sul tema e a combatterlo sul piano dell'educazione e della cultura. Realizzano seminari, attività didattiche per le scuole, libri e convegni.
4) Ci sono anche iniziative legali, come Odiare Ti Costa: una campagna di raccolta di segnalazioni e di patrocinio legale gratuito per denunciare gli odiatori in rete; oltre a difendere concretamente le vittime lo scopo è diffondere l'idea che non è vero che si è al riparo dalle conseguenze: gli insulti e la diffamazione online sono reati e possono essere perseguiti penalmente. Un articolo sull'iniziativa su Wired
5) Il problema è anche educativo, e riguarda in modo drammatico le nuove generazioni, che hanno già in tenera età accesso ai social network: il linguaggio d'odio diventa facilmente cyberbullismo, fenomeno che rende la vita impossibile a migliaia di bambini e adolescenti, amplificando a dismisura il bullismo "tradizionale".
Il Miur si è mosso in questo senso promuovendo la sensibilizzazione delle scuole e l'attivazione di strumenti di prevenzione e di aiuto per le vittime. La pagina sul sito istituzionale del Miur
Il sito dedicato al tema del Miur: https://www.generazioniconnesse.it/
In conclusione vi propongo in questa immagine i principi elaborati da ParoleOstili nel suo Manifesto come vademecum contro l'odio online: si vede che in fondo buona informazione, capacità di argomentare e rispetto dell'altro sono sempre aspetti della stessa medaglia:
Qui invece un video breve e fatto molto bene che spiega bene che cosa sono le fallacie argomentative, ovvero quelle modalità che inquinano i dibattiti e la sana argomentazione:
L'epidemia ha evidenziato, come succede in tutte le emergenze, i problemi dell'informazione. Oggi però siamo di fronte a una vera e propria alluvione di informazioni scorrette: la pandemia ha un tale impatto emotivo e pratico sulle vite delle persone di tutto il mondo che è un'occasione veramente ghiotta per i disinformatori di ogni tipo. Si ritrovano in piena attività tutte le tipologie che avevamo analizzato nel post sulla disinformazione in generale: troll, complottisti, speculatori economici, governi autoritari, governi che sfruttano a loro vantaggio l'epidemia, media a caccia di notizie sensazionali ecc.
Vi propongo alcuni articoli che analizzano la situazione:
Ho trovato e scansionato una serie di mappe concettuali - alcune ve le avevo già condivise - su alcuni snodi del nostro programma di quest'anno. Mi sembrano fatte molto bene e possono essere di aiuto per il ripasso.
Vi condivido l'accesso alla cartella: https://drive.google.com/open?id=1SsX6Gey14JYryjJdFjdUcMiVo_HirjJ4
Una parte del programma di Cittadinanza e Costituzione riguarda il linguaggio e l'informazione, elementi fondamentali per la democrazia.
In questa conferenza, molto simile a quella che si è svolta in Aula magna il 21 febbraio per tutte le quinte, Carola Frediani analizza le varie forme della disinformazione. Il termine fake news infatti ormai è riduttivo, e spesso usato a sproposito fino a renderci ancora più confusi. Ormai gli esperti di comunicazione preferiscono usare l'espressione più generale disordine informativo (information disorder), che racchiude tutti i fenomeni di manipolazione della realtà nella comunicazione.
Riconoscere le varie forme della disinformazione, i vari strumenti, le varie tecniche e anche i vari scopi che può avere, è forse l'unico mezzo per difendersi da questa grave lesione della nostra libertà di cittadini.
E' inutile infatti avere libertà di scelta, se le nostre scelte non si possono basare su una lettura della realtà almeno a grandi linee vicina al vero. Purtroppo viviamo in un epoca in cui a una grande facilità nel reperire le informazioni si accosta una crescente difficoltà di decodifica, di orientamento attraverso una massa di notizie che rimbalzano su mille piattaforme e con mille forme.
A peggiorare le cose vi sono molti motivi diversi che portano a diffondere cattiva informazione, e strumenti digitali che la rendono un'operazione molto semplice. In questo schema di valigia Blu trovate nelle righe le possibili motivazioni, nelle colonne le varie tipologie di disinformazione.
Informarsi correttamente è un diritto-dovere dei cittadini: ognuno di noi non è solo il destinatario della comunicazione, è anche ogni giorno un produttore di comunicazione, scrivendo, condividendo, diffondendo informazioni sui social network e nella vita.
Qui invece il dossier di Valigia Blu che riprende e spiega bene nei dettagli le varie tipologie di disinformazione. Da questo articolo ho ripreso le due infografiche di questo post. https://www.valigiablu.it/fakenews-disinformazione/
Diversi di voi mi hanno chiesto materiali e tracce per esercitarsi e migliorare la propria capacità di scrivere temi e in generale di comunicare per iscritto.
Vi pubblico qui una ricca dose di dispense, grazie alle risorse messe a disposizione da alcune case editrici; ci sono tracce da qui ai prossimi dieci anni :-)
1) La teoria
Vi metto a disposizione questa dispensa in cui si spiega bene come affrontare il tema nelle sue varie fasi, dalla produzione di idee alla revisione del testo per dare la caccia agli errori. Come scrivere un tema
2) Esercizi per la prima prova
In questi tre file .pdf invece si trovano molte tracce ispirate alle tre tipologie di tema dell'esame di stato; a una lettura veloce mi sembrano fatte bene, abbordabili, ma simili a quelle dell'esame.
Se qualcuno volesse cimentarsi a svolgere una di queste tracce si ricordi di inviarmi il testo con il riferimento preciso alla traccia che ha scelto. Esercizi sulla tipologia A Esercizi sulla tipologia B Esercizi sulla tipologia C
3) Divertirsi
Essendo che siamo in quarantena, credo che tutto ciò che fa bene ci debba essere concesso, anche riprendere una modalità di scrittura più creativa e fantasiosa. Quella, per intenderci, che non vi chiederà l'esame di stato ma che fa tanto bene alla nostra anima :-)
Vi condivido un esercizio che facevo fare al biennio... potreste trovare un po' infantili le spiegazioni all'inizio, perdonatemi. Scrivere a partire da quadri
Vi metto a disposizione una lista di libri che a mio avviso potrebbero aiutare moltissimo nella comprensione dei due secoli che state studiando, Ottocento e Novecento.
Vi consiglio di leggerne almeno uno, ovviamente non c'è alcun obbligo, però tenete presente che leggere è considerato un potente anti stress nelle condizioni di privazione della libertà. ;-)
Come tutte le liste di lettura è il frutto di opinioni condivise (i classici fondamentali che si fanno a scuola da che mondo è mondo) e di gusti personali. Trovate mescolati a titoli classici, altri meno famosi e più recenti, e anche un paio di graphic novel. Sono comunque libri che secondo me possono illuminare su aspetti dei secoli che state studiando; in ogni caso, essendo così diversi tra loro, sono a disposizione per fare due chiacchiere sulla scelta e presentarveli.
In questo periodo può non essere facile reperire i testi gratuitamente, eventualmente contattatemi per avere un aiuto sul libro che vi interessa, ne ho diversi in versione digitale. Inoltre, per aiutare durante l'emergenza, grandi gruppi editoriali e di distribuzione hanno aperto i loro archivi di e-book.
Se qualcuno vuole e può comprarli di carta, invece, ancora meglio: può così sostenere magari una libreria indipendente, presidio di cultura sul territorio. Molte librerie si sono infatti attrezzate per la vendita a domicilio senza spese di spedizione, cercatele!
Italo Svevo e la sorella in un ritratto di Umberto Veruda,
pittore amico fraterno di Svevo
Vi condivido le dispense su Italo Svevo. Salvatele e tenetele pronte per fare lezione, questa volta si legge qualcosa di più lungo di una poesia di Ungaretti, serve avere il testo davanti.
Inoltre in questo post trovate una breve presentazione con la poetica di Svevo e le registrazioni delle lezioni.
Il terzo modulo di letteratura del programma si intitola: "Il Novecento: l'epoca delle scelte". All'interno di questo modulo quindi vedremo alcuni grandi classici della letteratura italiana accomunati dal fatto di aver vissuto, spesso drammaticamente, gli eventi salienti del XX secolo: la Prima guerra mondiale, il Fascismo, la Seconda guerra mondiale. Sono eventi che travolgono la vita dei cittadini, che non possono tirarsi indietro, stare a guardare: anche i nostri autori si trovano spesso davanti a scelte ineludibili, che segneranno le loro vite e la loro poetica.
Parliamo di Giuseppe Ungaretti, Italo Svevo, Luigi Pirandello, Eugenio Montale.
Qui invece trovate i link alle spiegazioni delle altre parti della presentazione (ho fatto un video con la mia voce e la presentazione)
Parte 2 - Il dopoguerra, la Rivoluzione Russa https://youtu.be/BvJ_ZHbQvZE
Qui invece trovate l'intervista a Liliana Segre vista in classe, che racconta in modo particolarmente efficace la sua vita di bambina ebrea discriminata e deportata; mettendo in luce il problema dell'indifferenza, ci aiuta a capire perché il tema della scelta sia cruciale nelle vicende del XX Secolo. https://www.tv2000.it/beltemposispera/video/liliana-segre-a-13-anni-deportata-ad-auschwitz/
Ora avete online tutti i materiali per il secondo Modulo; pubblicherò poi per chi volesse suggerimenti di lettura e approfondimento di questo periodo cruciale di crocevia tra le arti di inizio secolo.